Abbiamo chiesto ai nostri allievi di parlarci della loro esperienza con la didattica e il metodo VIC…
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Claudia Ferron – Psicologa di Comunità e Psicoterapeuta in formazione di Isola Vicentina (Vicenza)
Per me il VIC…
È una finestra colorata sull’inconscio. Immagina… e quando la tua mano traccia spontaneamente i contorni dei tuoi vissuti interni, ti ritrovi con la tua storia tra le mani; con la possibilità di restituire a segni e simboli il loro senso, che grazie alla mentalizzazione concretizzano il potere del cambiamento nella tua vita.
Grazie ancora per questa stupenda esperienza vissuta!

Patrizia Multari – Studio di Psicologia di Agliè C.se (Torino)
Perché ho scelto di iscrivermi al Master sulle TECNICHE IMMAGINATIVE VIC?
Ritengo il metodo VIC uno strumento facilmente integrabile e utile nella propria realtà professionale! Inoltre, l’esperienza nella terapia a distanza del Metodo VIC, secondo il mio parere, ha reso questo strumento molto più creativo permettendo a TUTTI I PARTECIPANTI di vivere emozioni uniche avvicinando le distanze fisiche che ci separavano.
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Maria Angela Zenari – Studio di Psicologia di Torino
Perché amo il VIC?
Ho scoperto il VIC per una fortunata coincidenza, l’ho approcciato per curiosità: la carica vitale della dr.ssa Martinelli mi ha coinvolta. Sono una Psicoterapeuta Sistemico-relazionale, con specializzazioni in Ipnosi ericksoniana, Terapia breve strategica e Sessuologia.
Del VIC mi piace la grande flessibilità, la facilità di utilizzo che apre una, anzi molte finestre nella mente e nell’anima della persona. Ho visto la facile integrazione con le varie tecniche psicoterapeutiche arricchendo gli interventi di spunti, sia diagnostici che terapeutici, e ho constatato che i pazienti lo accolgono positivamente.
Dopo il percorso formativo, la mia esperienza si è ulteriormente arricchita partecipando come Assistente al Seminario Specifico sulle Tecniche Immaginative VIC a distanza. La modalità pionieristica WEBINAR + FAD ha confermato l’efficacia e il focus del metodo che agisce là dove c’è bisogno: ho visto emergere le difficoltà emotive e i bisogni delle colleghe partecipanti provate dall’emergenza Covid-19 e, nello stesso tempo, l’efficacia nell’attivazione dei processi di condivisione e di elaborazione dei vissuti.